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Il Ponte Vecchio (Stari Most 1566; 2004)
Pensare a Mostar e visualizzare il suo splendido Ponte Vecchio è un'immagine quasi istintiva, segue il fatto che questo capolavoro di pietra è il monumento che ha dato il nome alla città e che ne racchiude a livello simbolico i tanti significati. Fu costruito durante il periodo Ottomano dall'architetto turco Hajrudin su commissione del sultano Solimano il Magnifico e completato, dopo nove anni di lavoro, nel 1566. Fin da subito il ponte divenne protagonista di svariate leggende locali, una di queste narra l'ostinazione di Hajrudin, il quale per tre giorni e tre notti dimorò sotto la costruzione per dimostrarne l'assoluta solidità. E così è stato per 427 anni, fino al 1993, anno tragico in cui il bombardamento del ponte costituì non solo un obiettivo strategico di politica militare ma anche il modo più efferato per colpire al cuore il simbolo della bellezza e dell'unità cittadina. L'opera di ricostruzione del Ponte è durata quasi dieci anni ed è stata un'impresa notevole, in quanto fu deciso di impiegare le stesse antiche tecniche di costruzione del XVI secolo, con metodo originario di assemblaggio e con tagli della pietra approssimativi in grado di restituire le imperfezioni e l'unicità della struttura precedente. La pietra di Tenelija, dalle tonalità chiarissime e cangianti in base all'intensità dei raggi solari, è stata estratta dalla medesima cava di un tempo ed alcune parti superstiti del vecchio ponte sono state riutilizzate nella ricostruzione. Lo Stari Most collega le due sponde del fiume Neretva ed è situato tra le torri Herceguša e Tara, sulla riva sinistra, e la torre Halebija su quella destra: ha una lunghezza di 28,7 m, una larghezza di 4,49 m ed è caratterizzato da un singolo arco di pietra che, in estate, si trova a 21 m d'altezza sull'acqua. Da non perdere, le emozionanti gare di tuffi che dal 1968 – fonti storiche confermano tale pratica fin dai tempi della sua costruzione – a luglio di ogni anno, hanno luogo dal ponte. Giovani provenienti da tutto il mondo si danno appuntamento qui per partecipare ad uno scenografico evento agonistico. La manifestazione prende spunto da un rito locale che da sempre, durante l'estate, vede i ragazzi del Club dei Tuffatori (che ha sede nelle vicinanze della torre Halebija) dimostrare la propria virilità lanciandosi nelle gelide acque del fiume Neretva: uno spettacolo unico dal rituale complesso e coinvolgente. Un battito frenetico di mani eccita la folla e, raggiunta una certa somma raccolta tra i visitatori, nel silenzio tipico che precede una dura prova, il giovane si tuffa dal punto più alto del ponte; la pratica prosegue costante durante l'intera giornata. Il nuovo Ponte Vecchio di Mostar è stato inaugurato ufficialmente nel luglio 2004, a simboleggiare ancora una volta la città di Mostar e la sua volontà di rinascita attorno al suo glorioso passato e al suo monumento più amato. Nel luglio 2005, il Ponte Vecchio e l'intera città vecchia sono stati inseriti a pieno titolo nel patrimonio dei beni culturali dell'UNESCO. Ponte Storto (Kriva Ćuprija) (1558) Sul fiume Radobolja, presso la sua confluenza con il Neretva, vicino al Ponte Vecchio, si trova il Ponte Storto, versione in miniatura dello Stari Most. Fu costruito nel 1558, otto anni prima del più famoso Ponte Vecchio, e si narra sia stato edificato come banco di prova per la successiva, più audace, costruzione. Distrutto nel 2001 da una piena del fiume, è stato recentemente ricostruito. Indirizzo: Oneščukova b.b. Torri di Tara e Halebija (XVII secolo) Le due torri, ubicate sui lati opposti del Ponte Vecchio, svettano come contrafforti architettonici del ponte stesso, e sembrano guardiani di pietra posti al controllo del passaggio. Sulla sponda est si erge la torre di Tara, di forma semicircolare, deposito di munizioni in epoca Ottomana e, oggi, sede del Museo del Ponte Vecchio. L'Halebija, sul lato ovest, ospitava un tempo le carceri, nella parte inferiore, e un corpo di guardia al piano superiore, utilizzato anche come luogo di osservazione. Dietro alla Tara, sulla riva sinistra del fiume Neretva, si trova la torre di Herceguša, costruita nella prima metà del XV secolo durante il regno dell'Herceg Stjepan Vukčić Kosača. Indirizzo e contatti: (aperta al pubblico solo la Torre di Tara), Stari grad.b.b.; tel. +387 (0)36 551 004. Orari: tutti i giorni (tranne il lunedì), dalle 10.00 alle 18.00. Torre dell’Orologio (Sahat Kula) (1630) Un altro monumento di rilievo del prolifico periodo Ottomano è rappresentato dalla torre dell'Orologio, posta a fianco del Museo dell’Erzegovina. Questa torre quadrata, datata intorno al 1630, è alta 15 m e la tradizione orale racconta sia stata costruita su incarico di una influente signora di nome Fatima - kaduna Saric. Il noto scrittore e viaggiatore ottomano Evlija Celebija scriveva che il suono delle sue campane potesse essere udito a distanza di tre ore di cammino. La torre ha subito forti danneggiamenti nel corso dell'ultima guerra ed è stata restaurata nel 1999. Indirizzo: Bajatova b.b. (La struttura non è aperta al pubblico). Cimitero Monumentale Partigiano (Partizansko Groblje) (1965)Nella parte occidentale della città, dominata da ampi spazi verdi, si trova questo grandioso Cimitero Monumentale. Fu costruito nel 1965 (nel periodo di rinnovamento e ricostruzione successivo alla fine della seconda guerra mondiale) dall'architetto Bogdan Bogdanović, in memoria dei partigiani di Mostar caduti durante il conflitto bellico. Il Cimitero accoglie 661 lapidi ed ogni pietra racchiude un proprio significato simbolico, come il Monumento stesso. Indirizzo: Kralja Petra Krešimira IV b.b. Statua di Bruce Lee (2005) Il 28 novembre del 2005 è stata inaugurata a Mostar la prima statua al mondo dedicata a Bruce Lee, realizzata in bronzo dorato e a grandezza naturale dallo scultore croato Ivan Fijolic. L'iniziativa è stata fortemente voluta da un gruppo di giovani artisti e dai membri dell'Associazione Movimento Urbano di Mostar come simbolo di pace e del superamento delle divisioni etniche. A poche ore dalla cerimonia, alcuni vandali rubarono i “nunchako” tenuti in mano dall'eroe del Kung Fu. Nonostante il danno subito dalla statua e la stupidità dell'atto, il “piccolo drago” di Hong Kong si ergerà fiero nel parco Gradski, testimone di valori eterni, quali la lotta all'ingiustizia, alla malvagità, ai nazionalismi e alla corruzione. |